Norme per la realizzazione di una tesi di osteopatia

norme per la realizzazione di una tesi di osteopatia

si accettano solamente lavori di ricerca scientifica, le tesi sono lavori individuali. piano generale della tesi:
La presentazione deve includere: progetto chiaro e strutturato, numerazione delle pagine, intestazione e piè di pagina:

  • intestazione : titolo della tesi
  • piè di pagina : nome e cognome dell’autore della tesi, numero delle pagine.

Piano ben definito:

1.
1.1
1.1.1
1.1.2
2.

le tesi devono includere in questo ordine:

copertina

Titolo della tesi

autore della tesi:

Tribunale del…… del 200x

Scuola di Osteopatia di Madrid

Scientific European Federation of Osteopaths

Presidente del tribunale: François Ricard

Membri del Tribunale:
Direttore di tesi:

MARGINI, INTERLINEA, INTESTAZIONI, PIÈ DI PAGINA, NUMERAZIONE DELLE PAGINE

Attualmente si accettano diverse possibilità di presentazione, visto che le numerose discipline non ammettono una possibilità unica. Tuttavia, deve esistere una certa uniformità nella presentazione dei documenti scientifici (a maggior ragione se devono essere inviati a riviste scientifiche per una pubblicazione).

Carta

  • Carta bianca liscia (DINA-4), si consiglia di buona qualità, per lo meno le copie riservate al tribunale.
  • Margine superiore e sinistro: 4 cm.
  • Margine destro e inferiore 2,5 cm.

Spazi

Il testo della tesi sarà a spaziatura doppia, fatta eccezione per i seguenti casi:

  • Note e citazioni saranno ad interlinea singola.
  • Dopo i titoli dei capitoli o sezioni si userà spaziatura tripla.
  • Bibliografia ad interlinea singola all’interno del paragrafo e spaziatura doppia tra ogni citazione.
  • Indici delle illustrazioni e tavole si realizzano a interlinea singola.
  • Inserendo una figura si lascerà una spaziatura tripla tra il testo e la figura. Spaziatura doppia tra il margine della figura e il proprio titolo. Spaziatura tripla tra l’ultima linea del titolo e la prima con cui prosegue il testo.
  • Inserendo una tavola si utilizzeranno gli stessi spazi previsti per le figure.

Tipi di Carattere (Fonts)

Utilizzare come font l’Arial 12 o il Times New Roman 14. Non utilizzare font in corsivo, fatta eccezione per le parole la cui origine sia di una lingua diversa dall’italiano. Usare lo stesso tipo di font per numerare le illustrazioni e le tabelle, font che può essere diverso da quello usato per il testo della tesi. È possibile usare dimensioni del carattere inferiori solo negli allegati, immagini, tabelle e note a piè di pagina.
Il tipo di carattere (font) delle pagine preliminari può essere diverso da quello utilizzato per il testo del lavoro. Non utilizzare il corsivo per i numeri.

Impaginazione

Si usano due tipi di impaginazioni:

  • Numeri romani in minuscolo per il corpo preliminare del lavoro a partire dalla pagina di copertina della tesi, che non è numerata ma è considerata, dedica, riconoscimenti, tabella dei contenuti, delle tavole e illustrazioni e tabelle di sintesi.
  • Numeri arabi per il testo rimanente, cominciando dall’introduzione o dal primo capitolo se non c’è l’introduzione stessa.

Copie

Tutte le copie devono essere identiche all’originale. Devono contenere gli stessi materiali complementari.

Layout (disposizione) del testo

Per disporre il testo si devono rispettare le seguenti norme:

  • Inizio di ogni capitolo in una nuova pagina.
  • Inizio dei titoli a partire dalla seconda linea del margine superiore della pagina, centrato e scritto in maiuscolo grassetto.
  • Inizio del testo dopo tre spazi sotto al titolo.
  • Uno spazio tra i paragrafi.
  • Tetso solo in un lato della pagina.
  • Utilizzo delle regole grammaticali per la separazione delle sillabe.
  • Uso della maiuscola nei titoli delle pagine preliminari.
  • Uso della minuscola nei sottotitoli, fatta eccezione per la prima lettera della prima parola.

RINGRAZIAMENTI

Ringraziare solamente le persone che hanno contribuito in maniera sostanziale allo studio stesso; ciò include le persone come i consulenti per la statistica o per la revisione del manoscritto, non i pazienti utilizzati nello studio o il personale amministrativo. Indicare chiaramente l’aiuto apportato da ciascuna persona menzionata. Gli autori hanno l’obbligo di ottenere il permesso scritto necessario in caso si citino persone, istituzioni o imprese che hanno un nome conosciuto perché i lettori possono dedurre una loro approvazione riguardi i dati e le conclusioni riportate. Non si ringraziano in uno studio scientifico altre persone come i familiari (marito, moglie, figli) o amici.

RIASSUNTO

Non deve contenere più di 250 parole. I riassunti (abstracts) strutturati sono necessari per tutti i rapporti di dati originali, revisioni di letteratura, linee guida cliniche e le relazioni di serie di casi. Il riassunto deve essere composto da 4 paragrafi, intitolati: Scopi, Metodi (comprende la progettazione e lo studio dei metodi statistici), Risultati e Conclusioni. Nel riassunto e nella parte metodologica si deve indicare quale è il tipo di studio presentato (ad esempio: studio clinico sperimentale aleatorizzato semplice senza cieco con analisi ANOVA, ecc.). Si fa una sintesi in spagnolo ed in inglese (il testo in inglese sarà realizzato da un traduttore professionista).

Parole chiave

Fornire circa 4-6 chiavi di indicizzazione del proprio articolo, che si possano pubblicare con il riassunto. Queste parole devono derivare dal Index Medicus Medical Subject Headings (MeSH), che è un thesaurus di libera consultazione in Pubmed (Medline). In italiano sarà disponibile una interfaccia di traduzione dei termini sul sito dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità).

INDICE

  • 1. Introduzione
  • 2. Revisione bibliografica
  • 2.1. Nozioni di anatomia e fisiologia
  • 2.2. Nozioni di patologia
  • 2.3. Diagnosi osteopatica
  • 2.4. Protocollo di trattamento osteopatico
  • 3. Metodologia.
  • 3.1. Giustificazioni dello studio
  • 3.2. Ipotesi e obiettivi
  • 3.2.1 Ipotesi
  • 3.2.2 Obiettivi
  • 3.3. Pazienti, materiali e metodi
  • 3.4. Progetto
  • 3.5. Soggetti di studio
  • 3.5.1. Criteri di inclusione
  • 3.5.2. Criteri di esclusione
  • 3.6. Randomizzazione e occultamento del trattamento
  • 3.7. Gruppi di studio
  • 3.8. Trattamenti applicati
  • 3.8.1 .Al gruppo di intervento
  • 3.8.2. Al gruppo controllo
  • 3.9. Variabili
  • 3.9.1 Variabili indipendenti
  • 3.9.1.1. Età
  • 3.9.1.2. Sesso
  • 3.9.2. Variabili dipendenti (di risultato)
  • 3.9.3. Variabili estranee o di confusione
  • 3.10. Calcolo della grandezza del campione
  • 3.11. descrizione delle tecniche di diagnosi e di trattamento utilizzate
  • 3.12. Considerazioni etiche
  • 3.12.1. Dichiarazione di Helsinki della Associazione Medica Mondiale
  • 3.12.2. Principi etici per la ricerca medica sugli esseri umani
  • 3.13. Misurazione dei risultati
  • 3.14. Procedimento per l’ottenimento dei dati
  • 4. Analisi statistica
  • 4.1. Livelli di significatività
  • 4.2. Gestione dei dati
  • 5. Risultati statistici
  • 5.1. Principali risultati osservati
  • 5.2. Descrizione del monitoraggio e della perdita dei casi
  • 5.3. Comparazione delle variabili di studio
  • 5.4. Studio dei cambiamenti: Comparazioni intra gruppo
  • 6. Discussione
  • 6.1 Limiti dello studio
  • 6.2. Discussione dei risultati
  • 7. Conclusioni
  • 8. Indici
  • 8.1.Indice delle figure
  • 8.2. Indice delle tavole
  • 8.3. Indice delle abbreviazioni
  • 9. Appendici
  • 9.1.Appendice I: Tavole dei dati sperimentali
  • 9.2. Appendice II. Foglio di raccolta dei dati dello studio
  • 9.3. Appendice III. Foglio informativo per il paziente e per il consenso
  • 10. Bibliografia

INTRODUZIONE

Indicare con chiarezza il proposito della tesi. Riassumere il ragionamento per lo studio o l’osservazione. Dare solamente le referenze pertinenti e non ripassare il soggetto in modo esteso; l’introduzione deve servire solamente per fare un accenno su cosa si è fatto e perché è stato fatto. Indicare il proposito, l’obiettivo, oppure l’ipotesi comprovata dallo studio (si deve trovare solamente nella parte finale dell’introduzione).

REEVISIONE BIBLIOGRAFICA

Nella revisione bibliografica, fondamento del quadro teorico, non deve comparire alcun apporto personale, opinione né deduzione. Ogni affermazione, paragrafo, argomento, .. deve essere accompagnato dai riferimenti bibliografici necessari.
I riferimenti bibliografici devono essere, per la maggior parte, attuali, recenti. Molte citazioni bibliografiche antiche denotano una, mancanza di interesse nella comunità scientifica per l’argomento affrontato e un deficit di conoscenze difficilmente colmabile in modo rapido e coerente.

La revisione bibliografica è FONDAMENTALE e deve contare su una strategia di ricerca que presenta diverse premesse:

  • Si può (e si deve) consultare dalle grandi opere e compendi fino agli articoli delle riviste scientifiche di attualità e rilevanza (indicizzate, di impatto, …).
  • Deve procedere (anche nella scrittura) dal generale (anatomia, fisiologia, concetti generali,…) allo specifico (la tecnica, la patologia, i precedenti in concreto di questo tipo di studio, …).
  • La ricerca bibliografica deve tradurre e visualizzare la permissività, la specificità, … dello studio e deve essere molto chiaro nelle sue ragioni (linea di argomenti continua e che si spiega nella Introduzione).

Servono più di 50 riferimenti bibliografici. Ci sono differenti orientamenti riguardo la quantità di riferimenti bibliografici e la grandezza del quadro teorico (prodotto dalla ricerca bibliografica). Attualmente, negli ambiti più conosciuti si richiedono riferimenti specifici, da fonti rilevanti e non eccessivamente numerosi, così come di estensione non troppo lunga (100 pagine). Tuttavia, notiamo che l’osteopatia possiede ancora molti aspetti su cui indagare, per cui si accetta in forma più permissiva l’esistenza di un maggior numero di riferimenti e una grandezza del quadro teorico superiore.

1. Cenni di anatomia e fisiologia:

Dare unicamente le descrizioni anatomiche, biomeccaniche o fisiologiche in relazione diretta con l’osteopatia, allo scopo di dimostrare qualcosa: utilizzare disegni e foto (mettere numero e legenda, nella legenda deve apparire: nome dell’autore, titolo del libro, editore, anno, numero di pagina).
Proibito copiare un intero capitolo di un libro.

Esempio:

Il midollo presenta una parte neurovegetativa ortosimpatica, i metameri in relazione con l’innervazione dello stomaco (1-5-7-8) sono T4-T5-T6 (vedere disegno X, secondo…)

2. Cenni di patologia:

Patologia medica in relazione allo studio, ad esempio ulcera, cancro, gastrite.. tentare di spiegare i sintomi medici attraverso le relazioni osteopatiche. Cercare di spiegare i sintomi con l’anatomia, la biomeccanica e la fisiologia. Studiare se esistono altre spiegazioni possibili in medicina (studiare bene la fisiopatologia).
Nota: dare tutti i riferimenti (libri, articoli, corsi, conferenze).

Esempio: il caso più conosciuto è quello della epicondilite cervicale (2-3) … un dolore a livello della apofisi spinosa suggerisce la facilitazione midollare (1-3). Il dolore è il relazione con l’irritazione del nervo sinu vertebrale di LUSCHKA (3-4-5) …

3. Diagnosi osteopatica

Utilizzare tests osteopatici convalidati a livello scientifico: altrimenti validarli con un processo inter esaminatore a doppio cieco, comparando i risultati ottenuti con un altro mezzo diagnostico (Rx, RMN, ecc.) e applicando un coefficiente di K per ottenere una validità.

4. Protocollo di trattamento osteopatico, tecniche utilizzate o tecniche da studiare a seconda del tipo di tesi

Questo capitolo deve dimostrare la permissività (giustificazione) dell’impiego dell’osteopatia nell’argomento della tesi.
Conviene che tutte le tesi abbiano un capitolo che relazioni l’osteopatia con la patologia che trattiamo.

Il numero del capitolo non è fissato rigidamente e dipende dalla necessità di un quadro teorico più o meno esteso.

FIGURE

Le figure devono essere numerate quando appaiono nel testo (Fig.1). Le illustrazioni (includendo i caratteri, numerazioni e/o simboli).
Per ogni illustrazione: numero dell’illustrazione, legenda, secondo Autore-Titolo del libro-Editrice-anno-pagina. Non mettere titoli o spiegazioni dettagliate sopra la figura; tali informazioni devono trovarsi nella legenda della figura.

Se si utilizzano fotografie di persone, i soggetti non devono essere identificabili o si deve ottenere la loro autorizzazione per pubblicare le fotografie.

Deve essere incluso un indice delle figure (iconografia), simile alla bibliografia.

LEGENDA DELLE TAVOLE E DELLE FIGURE

Identificare ogni legenda con numeri arabi nello stesso modo e ordinarla come è stato fatto nel testo (Fig.1). Non mettere le legende all’interno delle immagini.
Quando si utilizzano simboli, frecce, numeri o lettere per identificare parti delle illustrazioni, identificare nella legenda in modo chiaro ciascuno di questi elementi.

METODOLOGIA

Ricordare che leggendo Materiali e Metodi e Risultati si deve capire tutto quello che sarà e offrirà la tesi.

La scelta e descrizione dei partecipanti, dell’informazione tecnica e della statistica usata devono essere riportate in questa sezione. Descrivere la modalità di scelta dei soggetti, osservazionali o sperimentali (pazienti o animali da esperimento, inclusi i controlli). I progetti specifici dello studio devono seguire le linee guida attuali e rilevanti, includendo i materiali appropriati nel testo. Identificare i metodi, gli apparecchi utilizzati (il nome del costruttore e l’indirizzo tra parentesi) e i procedimenti con dettagli sufficienti allo scopo di permettere che altri riproducano il lavoro per la comparazione dei risultati.

Si devono dare i riferimenti per stabilire i metodi, confrontare i riferimenti e brevi descrizioni per i metodi che sono stati pubblicati ma che possono non essere ben conosciuti, descrivere i nuovi metodi o quelli modificati in modo sostanziale e i motivi per cui devono essere utilizzati e si rende necessario convalidarne i limiti.

Se si eseguono esperimenti su soggetti umani, indicare le procedure utilizzate in conformità con le norme etiche della commissione per la sperimentazione umana in relazione con la Dichiarazione di Helsinki del 1975. Se si effettuano esperimenti sugli animali, indicare se si seguono le norme emanate dal Consiglio di ricerca per la cura e l’uso di animali da laboratorio.
Non utilizzare nomi, iniziali, o numeri di pazienti ospedalizzati come pure alcuna informazione che permetta di identificare i pazienti.

Questo capitolo deve includere:

  • Giustificazione dello studio
  • Ipotesi ed Obiettivi
    • Ipotesi
    • Obiettivi

PAZIENTI, MATERIALI E METODI
1. progetto

2. Soggetti dello studio

  • Gruppo sperimentale: sottoposto all’esperimento
  • Gruppo di controllo: osservazionale o placebo

3. Criteri di inclusione

4. Criteri di esclusione

5. Randomizzazione e occultamento del trattamento

6. Gruppi di studio

7. Trattamenti applicati:

  • Al gruppo di intervento
  • Al gruppo controllo

VARIABILI DELLO STUDIO
1. Variabili indipendenti

  • Età
  • sesso

2. Variabili dipendenti (o di risultato)

3. Variabili estranee o di confusione

CALCOLO DELLA GRANDEZZA DEL CAMPIONE

Nel calcolare la grandezza del campione, avendo pochi precedenti di ricerche in osteopatia (rispetto ad altre discipline), si consiglia di eseguire uno studio pilota per eseguire tale calcolo, ricordando l’utilità dell’impiego delle misure non parametriche che non hanno bisogno di popolazioni eccezionalmente numerose, né una distribuzione normale delle loro variabili.

DESCRIZIONE DELLE TECNICHE DIAGNOSTICHE E DI TRATTAMENTO USATE

Descrivere in modo esaustivo le tecniche, tests utilizzati o altri procedimenti con i riferimenti bibliografici che li avvallano: devono essere riproducibili. Apparecchi di ogni tipo, software e hardware.
Si valuterà, da parte della EOM, la necessità che un Consiglio di valutazione esamini la tecnica da utilizzare per valutarne l’esecuzione.

MISURAZIONE DEI RISULTATI

CONSIDERAZIONI ETICHE

  • Dichiarazione di Helsinki della Associazione Medica Mondiale
  • Principi etici per le ricerche mediche su esseri umani

ANALISI STATISTICA

Descrivere i metodi statistici con dettagli che permettano al lettore di avere accesso in modo esauriente ai dati originali (non solo di fronte al Tribunale, ma anche per le pubblicazioni che si faranno in un momento successivo) per verificare i risultati. I risultati devono includere indicatori appropriati di misurazione dell’errore o di incertezza nella misurazione, così come intervalli di confidenza, ecc.
Esempi dei dettagli statistici che devono essere inclusi nella sezione riguardante i metodi: l’ammissibilità dei soggetti sperimentali, i dettagli della randomizzazione, i metodi per il cieco, le complicanze del trattamento, il numero di osservazioni, la perdita di un caso clinico, i programmi statistici utilizzati.

Indicare i metodi statistici utilizzati per analizzare i risultati, tutti i termini e abbreviazioni; si devono definire i simboli statistici.
Includere i numeri di osservazioni e la significatività statistica dei risultati quando è appropriato. Le analisi statistiche dettagliate, le derivazioni matematiche e similari si possono presentare, a volte, sotto forma di una o più appendici.

Questo capitolo deve includere:

  1. Processo di ottenimento dei dati
  2. Gestione dei dati
  3. Livelli di significatività e tests statistici utilizzati.

RISULTATI

Presentare i propri risultati in sequenza logica all’interno del testo, delle tavole e delle figure. Non si devono ripetere i risultati in più punti ripetutamente (non mettere gli stessi dati nel testo e nelle tavole).

Ogni tabella, torta o tavola deve includere una spiegazione di ciò che si vuole trasmettere.
Le tavole devono essere numerate secondo il proprio ordine di comparsa nel testo(tavola 1). Individuare misure statistiche di variazione, come deviazione standard ed errore standard, media e così via. Se i dati provengono da un’altra fonte, l’autore deve ringraziare ed indicare la fonte originale nel testo, così come includere il permesso scritto per riprodurre il mteriale.

Contrassegnare con numeri arabi ogni tabella in modo consecutivo (nell’ordine in cui sono state numerate nel testo posto tra parentesi) e mettere un breve titolo che appaia nella parte superiore della tabella; mettere anche tutte le spiegazioni necessarie a piè di pagina e identificarla con simboli in fondo alla pagina (*, §, **, ecc.).

LIMITAZIONI DELLO STUDIO

Il tipo di studio stesso, il numero di pazienti, il materiale utilizzato.

DISCUSSIONE DEI RISULTATI

La discussione deve evidenziare gli aspetti importanti dello studio ed includere le conclusioni che si deducono da tali osservazioni. Non si devono ripetere i dati presentati nella sezione dei risultati e nemmeno mettere una informazione o un lavoro che non siano direttamente rilevanti per lo studio.
È bene segnalare nuove ipotesi quando sia indicato, definirle chiaramente come tali. Le affermazioni prive di fondamento scientifico, che generalizzano o estrapolano risultati, non devono essere presentate. Le limitazioni dello studio devono essere poste in modo chiaro.

Generalizzando, possiamo dividere la discussione in due parti:

  • La prima è diretto a “discutere”, commentare i risultati che abbiamo già esposto. Le loro relazioni, la rilevanza delle differenze (importanti o meno), le somiglianze e le correlazioni (significative o non). Questa parte permette “alcune speculazioni” sui perché dei risultati, che possono portare anche a nuove e future ricerche.
  • La seconda deve essere in grado di collocare questi risultati nel contesto scientifico, confrontando i risultati con gli studi precedenti, altre metodologie, argomentando le possibili cause delle differenze e delle somiglianze con questi, fare una critica costruttiva della nostra ricerca e del resto.

Le conclusioni che si traggono dallo studio si possono includere nella discussione; tuttavia, è possibile presentarle in una sezione a parte in modo più appropriato. Le conclusioni principali devono essere collegate agli obiettivi dello studio.

Le affermazioni e le conclusioni non supportate dai dati non devono essere riportate. È necessario evitare di dare priorità o fre riferimento a lavori che non sono stati terminati e nemmeno pubblicati. È possibile indicare le nuove ipotesi quando ci sono garanzie, etichettandole come tali. Si possono includere raccomandazioni (per studi addizionali futuri), quando appaiano appropriate.

CONCLUSIONI

Le conclusioni devono essere appoggiate dalla statistica.

INDICI

  1. Indice delle figure
  2. Indice delle tabelle
  3. Indice delle abbreviazioni

APPENDICI

  1. Appendice I: Tablla dei dati sperimentali
  2. Appendice II. Foglio per la raccolta dei dati dello studio
  3. Appendice III. Foglio di consenso informato per il paziente
  4. Appendice IV: Caratteristiche del materiale utilizzato

Si possono mettere, quando è giustificato, più o meno appendici.

BIBLIOGRAFIA

60 riferimenti come minimo (si consiglia un numero maggiore).

SI RACCOMANDA DI UTILIZZARE IL PROGRAMMA ENDOTE 6.0 e Word di Office Microsoft.

Gli autori sono responsabili dei riferimenti e della esattezza delle informazioni delle citazioni, in particolar modo dell’esattezza dei Cognomi e Nomi degli autori, Titoli dei giornali, numeri dei volumi e pagine.
I riferimenti devono essere numerati progressivamente quando compaiono nel testo per la prima volta. Le citazioni bibliografiche nel testo devono essere in formato corsivo e tra parentesi (ad esempio: il cane saltò rapidamente sulla volpe. 1). I riferimenti devono essere elencati in ordine numerico (non alfabeticamente) dopo la pagina di testo. Il numero originale del riferimento deve essere riutilizzato ogni volta che questa viene citata nel testo, a prescindere dalla loro posizione precedente nello stesso testo: non assegnare un altro numero. I riferimenti non si devono porre nei riassunti. I riferimenti che si utilizzano esclusivamente nelle tabelle o nelle legende delle figure devono essere numerati nella sequenza stabilita dal primo utilizzo della tabella o figura all’interno del testo.

Solo i riferimenti che forniscono supporto per una affermazione particolare nel testo, tabelle e/o dati devono essere utilizzati. Il riferimento o il riferirsi a lavori inediti dovrebbe essere evitato. L’uso eccessivo di riferimenti dovrebbe essere evitato.
Gli autori sono responsabili per la verifica delle referenze. Di deve prestare particolare attenzione a rappresentare accuratamente l’opera originale e di non fraintendere il significato originale di un articolo.

Fonti di riferimento

Utilizzare solamente i riassunti; si dovrebbe evitare di riferirsi alle “osservazioni inedite” e alle”comunicazioni personali”. I riferimenti inediti (presentati ma non accettati) non dovrebbero essere elencati come riferimenti.

Stile dei riferimenti

Lo stile deve essere conforme alle specifiche di Vancouver. Esempi specifici di riferimenti corretti per articoli di giornali e altre pubblicazioni si possono trovare in:http://www.nlm.nih.gov/bsd/uniform_requirements.html

I riferimenti delle norme di Vancouver si trovano in diverse pagine web:

http://www.fisterra.com/recursos_web/mbe/vancouver.asp

http://www.terra.es/personal/duenas/vanco.htm

Il formato di riferimento per un articolo di giornale è questo:

  • Cognome e iniziali in maiuscolo; a separare ogni autore si deve lasciare uno spazio o una virgola. (Elencare tutti gli autori se sono al massimo 6; quando si hanno più di 6 autori, si elencano i primi 6 e poi si aggiunge “e Coll.”).
  • Il titolo dell’articolo con la rima lettera in maiuscolo e le restanti parole in minuscolo, fatta eccezione per i nomi propri di luoghi, persone, ecc.).
  • Nome della rivista, abbreviato secondo l’indice Medicus:

http://www.nlm.nih.gov/tsd/serials/lji.html; anno della pubblicazione (seguito da”;”); numero del volume (seguito da “:”); e pagine utilizzate dell’articolo.

Riferimenti di libri (in Internet si trovano con facilità pagine con molti esempi di ogni tipo di riferimento, visto che ora possediamo molte risorse che non avevamo prim dell’avvento della rete:www.orbemed.org)

1. Hoppenfeld S. Neurología ortopédica. Ed. El Manual Moderno, México 1981- p. 11/14.

2. Ricard F., Salle J.L. Tratado de osteopatía. Mandala ediciones, 2ª edición, Madrid 1996- p.45/53.

3. Ricard F. Tratamiento osteopático de las lumbalgias y ciáticas. Tomo 1. Mandala ediciones, 2ª edición española, 1996- p. 134/162.

4. Ricard F. Cuaderno de estudio Escuela Osteopatía Madrid. 3º nivel, 4º seminario. Esfera digestiva. 1999-2000-p.12/20.

Riferimenti da Internet:

5. Sistema endocrino, metabolismo hormonal, trastornos de la función endocrina. Pagina consultata: http://www.monografias.com/trabajos16/sistema-endocrino/sistema-endocrino.shtml

6. Sistema nervioso: el cerebro, el sistema endocrino. Pagina consultata: http://www.monografias.com/trabajos11/elcereb/elcereb.shtml

Riferimenti da giornali

  • Cognome e iniziali in maiuscolo; a separare ogni autore si deve lasciare uno spazio o una virgola. (Elencare tutti gli autori se sono al massimo 6; quando si hanno più di 6 autori, si elencano i primi 6 e poi si aggiunge “e Coll.”).
  • Il titolo dell’articolo con la rima lettera in maiuscolo e le restanti parole in minuscolo, fatta eccezione per i nomi propri di luoghi, persone, ecc.).
  • Nome della rivista, abbreviato secondo l’indice Medicus: anno della pubblicazione (seguito da”;”); numero del volume (seguito da “:”); e pagine utilizzate dell’articolo.

8. Tulder M, van, Koes B, Assendelft W, et al.-Chronic low back pain: exercise therapy, multidisciplinary programms, NSAID’s back schools and behavioural therapy effective; traction not effective; results of systematic reviews. Ned Tijdschr Geneeskd2000; 144:1489-94.

9. Tulder M, van, Koes BW. Low back pain and sciatica. In: Godlee F (ed). Clinical Evidence. London: BMJ Publishing Group, ACP, ASIM, 2000:614-631.

10. Klaber Moffett J, Torgerson D, Bell Syer S,et al. Randomised controlled trial of exercise for low back pain: clinical outcomes, costs, and preferences. BMJ 1999;319:279-83.